LA SEMPLICITÀ CONDIZIONE PER UNA VITA SANTA

 

Eleonora Lodolo D’Oria Cavallini

Inizio con un pensiero di Chiara Lubich. « La penna non sa quello che dovrà scrivere. Il pennello non sa quello che dovrà dipingere. Così, quando Dio prende in mano una creatura per far sorgere nella Chiesa qualche sua opera, la persona non sa quello che dovrà fare. È uno strumento.

Gli strumenti di Dio in genere hanno una caratteristica: la piccolezza, la debolezza… “perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio” (1 Cor 1, 29).OLYMPUS DIGITAL CAMERA E mentre lo strumento si muove nelle mani di Dio, Egli lo forma con mille e mille accorgimenti, dolorosi e gioiosi. Così lo fa sempre più atto al lavoro che deve svolgere. E può dire con competenza: “Io sono nulla, Dio è tutto”. »

Quando l’Associazione mi ha chiesto di intervenire in questa giornata di preghiera e riflessione con qualche pensiero, ecco, mi sono sentita proprio sgomenta e inadeguata! Poi, ho chiesto allo Spirito Santo di agire in me e così, umilmente, vi propongo quanto segue.

Per prima cosa, vediamo che cosa sia la SEMPLICITÀ. Essa è libertà da ogni legame terreno, che ci distrae, ci stanca, ci distoglie dal vero Bene.

Dire che una persona è “semplice” è spesso un modo benevolo per definirla un po’ stupida o ignorante. E un diffuso pregiudizio che la stupidità sia semplice e che l’intelligenza sia complicata. E quasi sempre vero il contrario. Quando l’intelligenza si propone in modo intricato o difficilmente comprensibile, vuol dire che è immatura. Per raggiungere la sua piena efficacia e chiarezza, dovrà evolversi verso la semplicità.

Complicare è facile. Semplificare è difficile. I più grandi progressi nella filosofia, nella scienza, nella cultura, si esprimono in termini semplici e chiari. Anche nella pratica del lavoro o nelle piccole esperienze di ogni giorno, le soluzioni più efficaci sono quasi sempre le più semplici.

Da che mondo è mondo, uno dei problemi che ci rovinano la vita (stress, ansia, frustrazione…) è l’accumularsi di complicazioni inutili.

È invece cosa bella: dare o ricevere un po’ di semplificazione in qualcuna delle tanto inutili complicazioni che ci rovinano la vita ogni giorno. C’è un grande bisogno di semplicità. C’è un crescente desiderio di semplicità!

La semplicità richiede impegno, pazienza, approfondimento; ci porta bellezza ed armonia, purezza e chiarezza. Secondo TOMMASO d’AQUINO, Dio è infinitamente semplice. Le cose più semplici sono le più straordinarie: mi viene in mente la voce del mare…

Per conquistare la semplicità, bisogna volerla conquistare, e per volerla conquistare, bisogna essere persuasi del suo enorme valore. La spinta e la motivazione di una vita semplice nascono da un vero e proprio atteggiamento interiore, personale!

Ed ecco la testimonianza di Anna Maria; nella sua semplicità di vita operosa, visse una vita cristiana segnata dalla luce di una santità quotidiana, di una robusta vita di fede, ed era capace di trasfondere questo spirito di fede in tutti quelli che l’avvicinavano. Era, la sua, una fede sincera, lineare, sobria, frutto di preghiera!

La vita di Anna Maria ci invita ad una SANTITÀ GIOIOSA. Tutta la sua esistenza di donna impegnata in famiglia, nella scuola, nel volontariato, nella società… è uno stimolo a riscoprire e realizzare pienamente, nella nostra quotidianità, la grandezza della vocazione battesimale. “La SANTITÀ è una realtà che appare così lontana e invece è alla portata di tutti; per raggiungerla occorre vivere la vita di tutti i giorni in unione a Cristo, per fare le cose ordinarie, ma non in maniera ordinaria!”.

È Gesù che cerchiamo, quando sogniamo la felicità; è Lui che ci aspetta, quando niente ci soddisfa; è Lui la bellezza che tanto ci attrae; è Lui che ci provoca con quella sete di radicalità, che non ci permette di adattarci al compromesso: è Cristo! L’esistenza di Anna Maria è tutta rivolta all’essenziale: Gesù.

 

aurora2-islanda-2012

AMARE è dare tutto, è dare anche se stessi: è FATICA e GIOIA. Ma con semplicità ed umiltà. Ciò che rende felice un’esistenza, è avanzare verso la SEMPLICITÀ: la semplicità del nostro cuore e quella della nostra vita.

Perché una vita sia bella, non è indispensabile avere capacità straordinarie o grandi possibilità; l’umile dono della propria vita rende felici.

Nemico della semplicità è il credersi migliori degli altri, mentre quello che si è, è solo GRAZIA di Dio. Sia la chiamata sia la risposta nostra sono doni di Dio.

Se si diventa profondamente semplici, non si recita più nella vita, crollano tutte le montature, le complicazioni, le maschere, che l’uomo porta con sé continuamente per nascondersi. Solo chi sa essere semplice riesce a gustare davvero la vita come dono e scopre Dio come “contentezza”.

La SEMPLICITÀ è il segno che Dio ha scelto per rivelare la sua grandezza. Egli non è venuto in mezzo a noi con potenza e grandiosità esterne, non ha voluto sopraffarci con la forza, ma ci ha sorpreso nascendo inerme dalla semplicità verginale del Cuore di Maria. Il Signore ha scelto la semplicità come segno della sua grandezza e l’ha lasciata in pegno ai suoi discepoli: «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe» (Mt 10, 16).

La prudenza senza semplicità sarebbe malizia, e tuttavia la semplicità senza prudenza sarebbe semplicismo… La semplicità di cuore è integrità, cioè rettitudine; è schiettezza, cioè assenza di falsità e di ipocrisia. Prima ancora di essere una virtù cristiana, la semplicità è una virtù umana: è nobiltà d’animo, è armonia nello stile, è chiarezza di pensiero. La semplicità è la forma della vera grandezza: «Non c’è grandezza dove non c’è semplicità» (Lev Tolstoj).

ValDiMello13

… Mi piace terminare questa riflessione sottolineando alcuni aspetti basilari della vita santa di CATERINA LABOURÉ, che ritrovo esattamente in Anna Maria. Chi ha conosciuto di persona Anna Maria potrà confermarlo! Ecco, pur nella diversità del loro stato (suora di S. Vincenzo la prima, donna sposata Anna Maria), ambedue hanno vissuto la santità con la semplicità della loro vita! Caterina Labouré visse in una grande semplicità. È stata costante nel fare il bene. Il suo è il bene di ogni giorno, operato nella fedeltà agli impegni ricevuti, senza lamentarsi, unicamente attenta a vedere, in ogni situazione ed in ogni realtà, il Dio vivo e vero. Ha compiuto un servizio umile e gioioso; sapeva unire insieme amorevolezza, pazienza e fortezza. È stata donna di preghiera, e nella sua preghiera emergono tre caratteristiche importantissime: – l’ascolto di Dio; – la risposta, che fa entrare in relazione con Lui; – la volontà di decisione.

Anche per Anna Maria la semplicità di vita fu risultato di una scelta convinta, uno stile di vita voluto fin dalla giovinezza e mantenuto con fermezza, sempre.