dalla Francia e sul lavoro di interprete

Il suo amore per i bambini, dal soggiorno in Francia, come ragazza alla pari in casa Cournault, nel 1959

Anna Maria fu felice di scoprire che i bambini le davano una grande gioia e che sapeva affezionarsi a loro ricevendo in cambio uno spontaneo attaccamento e slanci affettuosi davvero commoventi. Nelle sue lettere raccontava le marachelle, i giochi, le avventure, i disastri, i pasti, le ballate sui letti, i pipistrelli dell’antica torre (la casa era un vecchio castello solo in parte ristrutturato), le quotidiane lunghe passeggiate in campagna coi bambini; raccontava tutti questi particolari con evidente amore, e io leggendo godevo nel notare questo arricchimento spirituale della mia giovane fidanzata. Nella lettera del 23 ottobre, l’ultima prima del suo rientro a Torino, mi scrive: «Christian vuole partire con me; non capisce che non ritornerò qui. Mentre facevo la valigia, è andato in camera sua a cercare un paio di calzoncini e un gilet perché li mettessi nella valigia per lui; è tutto il pomeriggio che mi segue. Sarà desolato, domani, quando vedrà che non può venire con me». Trentun anni dopo, informata della morte di Anna Maria, Madame Cournault mi scriverà: «Resta il ricordo della sua dolcezza coi miei bambini, della sua dedizione e della sua pazienza con tutti e otto […] che amavano molto Anna Maria».

 

Sul lavoro da interprete

Scansione0018È un lavoro interessante, bello, che la entusiasma perché le offre l’occasione d’incontrare molte persone, anche importanti.. Scrive in una lettera del 19 febbraio 1960: “Alla fine ho ricevuto un complimento simpatico; uno degli olandesi, dopo avermi ringraziata, mi ha detto: “Lei non può immaginare quanto ci abbia fatto piacere parlare con una signorina seria, semplice e simpatica, che pur trattando di affari sa mantenere la sua femminilità”. […] Questo è il lato bello del lavoro dell’interprete, questa possibilità di contatto umano.

E in un’altra lettera dell’8 maggio 1960: “In questi contatti con varie persone c’è sempre la possibilità di fare del bene, specialmente con l’esempio, comportandosi seriamente pur essendo gentili con tutti. E anche se lì per lì sembrano avere successo quelle che fanno le sciocche, poi in fondo in fondo mi accorgo di essere stimata molto più di loro”.

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