2022, Il 32° Anniversario della scomparsa

 

Nell’incontro del 12 novembre 2022, tenutosi dopo la S. Messa in suffragio di Anna Maria e Paolo Marchisio, don Alberto Mandelli ci ha richiamato alcuni aspetti della spiritualità cristiana particolarmente significativi.

Nell’esperienza cristiana è fondamentale coltivare l’umiltà, come ha fatto Maria, perché essa ci permette di spogliarci del nostro io per far spazio a Dio che è amore e apprendere così ad amare anche chi non è amabile.

Dio è Padre e se permette una sofferenza è perché vede un bene più grande. Anche nei confronti del Figlio Gesù egli non impedisce che sia tentato e provato se non in vista della salvezza dell’umanità intera.

Mentre si costruisce la civiltà dell’amore il diavolo agisce in vista di un ordine mondiale in cui l’ uomo occupi il posto di Dio.

La nostra fiducia in Dio si esprima in un “sì” lucido e consapevole: “Se anche andassi per valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me” (Salmo 23).

Nella collaborazione con Dio Padre diciamo: “Grazie, mi hai fatto comprendere la dimensione redentiva della sofferenza”. Tutto per arrivare all’alleluia e alla glorificazione.

 

Pochi giorni prima dell’incontro, il 26 ottobre 2022, don Alberto aveva scritto una profonda, sentita lettera all’Associazione, in ricordo del caro amico Paolo. Ci sembra bello condividere le sue parole, che ci trasmettono la sua grande sensibilità:

Carissimi,

mi sembra di essere come quel figlio prodigo del Vangelo di Luca che prepara il discorso per il ritorno dal padre: “gli dirò padre, ho peccato contro il cielo e contro di te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”.

Non chiedo perdono: troppo facile! Non ci sono spiegazioni, non ci sono alibi.

Un silenzio imperdonabile, un silenzio inqualificabile, un silenzio irresponsabile il mio!

Ho scandalizzato tutti, sono stato di inciampo.

Non appello agli uomini, neanche ad Anna Maria, neanche a Paolo: troppo grande è la mia colpa…

Appello a Gesù, passando però per il Cuore Immacolato della sua e nostra mamma del Cielo.

In modo nuovo e più alto, Paolo continua ad essere l’anima, la testa, il braccio della nostra Associazione che vuole offrire al mondo Anna Maria come sorella nel cammino della vita…

La sua Anna Maria, la sua compagna sempre ispiratrice di cose vere, di cose giuste, di cose belle, di cose alte…

La sua Anna Maria che ne ha sempre sostenuto l’attività intelligente, creativa, infaticabile negli anni della pienezza… e che, invisibile, ne ha accompagnato la purificazione nella decadenza dell’età e delle facoltà… e al momento giusto lo ha accolto sulla soglia del Paradiso accanto a Gesù e alla beata Vergine… tornato alla casa del Padre è cominciata per lui la festa, festa senza tramonto nella Gerusalemme celeste.

E come ci è vicino!.. e come ancor più appassionatamente di prima ci stimola a darci da fare, a essere creativi, intraprendenti!

Offrire Anna Maria al mondo appartiene a quelle grandi opere di misericordia spirituale che aiutano a dare alla vita un salto di qualità… financo di santificazione.

E come lo fa da “Beato”! con quell’amore che non deve più fare i conti con il tempo e con lo spazio… che non è più condizionato dal temperamento, dal carattere, dagli alti e bassi dell’umore, delle simpatie e delle antipatie… con quell’amore che è Amore puro nella Verità.

Come sei bello, come sei buono, come sei grande Paolo!

Come abbiamo bisogno di te nella tua nuova modalità di presenza più alta e più vera!..

e come preghiamo per te sostanziando la preghiera di sacrifici per affrettare la tua completa purificazione!

Vostro indegno don Alberto

Con le sue virtù e con i suoi limiti

se ne è andato un grande testimone

col quale abbiamo fatto grandi cose

e col quale ne faremo di ancora più belle:

come San Paolo, anche il nostro Paolo può dire:

“ho combattuto la buona battaglia,

ho terminato la corsa,

ho conservato la fede”.

Rozzano (Mi), parrocchia di S. Angelo, 26 ottobre 2022